È da tempo immemore che il Cilento tramanda la tradizione dei fichi e, in particolare, soprattutto nel periodo natalizio, dei fichi secchi. Il web è pieno di ricette, di articoli dedicati alle tecniche di conservazione o, piuttosto, all’apporto nutritivo e, quindi, alle calorie di un prodotto che però per i cilentani è molto di più.
LA STORIA – I fichi, introdotti probabilmente già a partire dal VI sec. durante gli insediamenti delle colonie greche nel territorio cilentano, diventano protagonisti “storici” già in epoca romana quando prima Catone e Varrone iniziarono a decantare le straordinarie proprietà dei fichi essiccati del Cilento. La tradizione dei fichi secchi del Cilento inizia, come spesso accade, per caso: si trattava, infatti, dell’alimento preferito (sia per le possibilità di conservazione, sia per l’apporto nutritivo) di chi lavorava i campi e di chi nei campi passava intere giornate
Come se non bastasse, già a partire dal 1400, quando Casal Velino ed i suoi borghi tracciavano già la storia di questi luoghi, ci sono tracce di una fiorente attività commerciale legata proprio alla produzione ed alla commercializzazione dei fichi secchi che, più che alimento povero, erano considerati alla stregua dei prodotti di lusso. Con il tempo il “mercato” dei fichi secchi si è evoluto ma ha lasciato profonde radici in quella terra che l’ha generato e, ancora oggi, è una delle principali produzioni del settore agricolo cilentano.
OGGI – Oggi il Fico Bianco del Cilento è uno dei prodotti DOP – D’Origine Protetta più rinomati del Cilento. In realtà si parla comunemente di fichi secchi anche se in realtà ad ottenere il riconoscimento è il “cultivar Dottato” che ormai è apprezzatissimo (e non solo in periodo natalizio) in ogni parte del mondo. Secondo quanto riferito dalle schede ufficiali pubblicate dall’Assessorato all’Agricoltura dalla Regione Campania, le caratteristiche principali del prodotto sono:
- Colore giallo chiaro uniforme della buccia dei prodotti essiccati;
- Polpa di consistenza pastosa, dal gusto dolce e di colore giallo-ambrato.
In origine i fichi secchi del Cilento venivano proposti nelle più classiche preparazioni: cotti al forno e farciti con noci, nocciole, finocchietto, mandorle o ricoperti al cioccolato. Oggi, invece, la voglia di sperimentazione e di innovazione, uniti al grande apprezzamento del pubblico per un prodotto straordinario, hanno condotto i produttori a tirar fuori preparazioni sempre nuove che arrivano fino ai fichi sott’olio, al liquore ai fichi, alle marmellate di fichi fino alla cosiddetta ficata.
Il tutto è reso possibile grazie alla duttilità di un prodotto di strepitosa qualità che si presta alle preparazioni più disparate che ha trovato nel Cilento il luogo ideale per crescere e prosperare anche grazie ad un habitat naturale in cui il fico bianco del Cilento trova tutte le migliori condizioni per crescere e prosperare.
I PRODUTTORI – Sono tantissime le aziende agricole impegnate nella produzione e nella commercializzazione di fichi secchi in Italia e nel Mondo. Il territorio è riuscito, nei secoli, ad offrire un prodotto buono e di qualità, apprezzato per caratteristiche negli ambiti più disparati. Le sue proprietà nutritive, infatti, ne fanno un alimento la cui importanza prescinde dal mero gusto. Le nostre mamme e i nostri nonni ci hanno raccontato per anni che i fichi secchi non sono soltanto un vezzo del palato ma un vero e proprio alimento completo che, tendenzialmente, fa bene, è buono e che combatte molte disfunzioni dell’organismo umano.
LA RICETTA – Le semplicissime modalità di preparazione rendono i fichi secchi un prodotto facile da preparare, anche in casa. La ricetta base è semplicissima. Una volta raccolti i fichi e dopo averli lasciati ad essiccare rigorosamente al sole, occorre passarli in acqua bollente con foglie di alloro, finocchietto e buccia di limone. In questo modo li avremo sterilizzati e otterremo un colore decisamente più chiaro. A questo punto dovranno asciugarsi, su un piano, lentamente. A questo punto andranno tagliati, divisi a metà e imbottiti con ciò che più ci piace anche se, l’ideale, è ricorrere a noci, nocciole, bucce d’arancia o mandorle. Una volta imbottiti andranno cotti al forno e … mangiati!