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Bivio di Acquavella

Bivio di Acquavella

Nato principalmente per la spinta impressa dall’espansione demografica del Comune di Casal Velino, il Bivio di Acquavella negli anni è diventato la seconda frazione più popolosa del territorio comunale con i suoi 800 abitanti c.a., ma la sua storia è risalente nel tempo, soprattutto grazie a due fondamentali aree del territorio. Località San Giorgio e Località Torricelli, insieme all’area cosiddetta di San Matteo ad duo flumina, rientravano infatti nella sfera di influenza di Velia e, con ogni probabilità, il primo inurbamento fu legato proprio a quell’epoca.

CENNI STORICI: CONTRADA TORRICELLI – Legata alla storia di Acquavella e del Bivio di Acquavella, è quella di località Torricelli. Nonostante oggi risulti ignota ai più, l’area a nord di Acquavella tramanda storia già a partire dalla dominazione greca a Velia: rientrava, infatti, in una rete di torri di avvistamento innalzate sui crinali del Cilento interno, alla destra dell’Alento, che servivano da difesa contro le invasioni dei Poseidoniati prima e dei Lucani poi. In quella località, inoltre, sarebbero state ritrovate tracce di un frourion di epoca romana, ovvero una sorta di avamposto militare in cui sono state rinvenute tegole ed armi (e lo stesso dicasi per alcuni ritrovamenti in località Verduzio).

Torricelli

Il sito, in ogni caso, conobbe un periodo di discreta vitalità tra il VI e il VII sec. d.C., quando fu popolato dalle genti provenienti dai territori a prevalente dominazione ellenistica. In quel periodo erano ancora evidenti le tracce dell’antica Torre dalla quale prese ben presto il nome il piccolo borgo. I primi atti documentati, però, risalgono (come per Acquavella) al 1009, anno in cui furono risolti i problemi tra il convento di Santa Maria ed Acquavella.

Da un certo punto in poi, però, la storia di Torricelli si separa da quella del centro abitato di Acquavella. Dal 1034, infatti, entrò a far parte del dominio di Lucania, sotto l’egida di Capaccio e in epoca normanna fu un importante feudo del Conte Gregorio. Chiaramente la ridotta distanza, e quindi l’inevitabile influenza della Badia di Cava che, ormai, era in possesso dell’intero territorio circostante, ricondusse ben presto i territori di Torricelli nei domini dell’Abate prima, dei Sanseverino poi e, a partire dal 1725, dei Sanfelice che, a Torricelli, ottennero il titolo di Marchesi.

Della basilica greca dedicata a Santa Maria di Torricelli non si hanno più notizie dall’XI sec.; nel perimetro rientrante nell’antica area sono ancora visibili la Chiesetta di Santa Maria ad Nives e i resti dell’antico borgo medievale.

OGGI – La comunità del Bivio di Acquavella si è distinta, negli anni, per la grande capacità di aggregazione. Si segnalano, tra le altre cose, una fervente comunità cattolica in grado di dar vita a continue e ripetute iniziative sempre legate all’impegno per il sociale e per le fasce più deboli. Le iniziative vengono spesso demandate alle attività dell’Oratorio San Giuseppe i cui membri, anno dopo anno, sono riusciti a creare un punto di incontro e di scambio culturale vivace e prolifico.

La festa patronale è dedicata a Maria Santissima Regina della Chiesa a cui la comunità dedica i solenni festeggiamenti il 20 – 21 – 22 agosto. Grande devozione, però, è riservata anche a Santa Rita per omaggiare la quale vengono organizzate giornate di preghiera per 15 settimane (ogni giovedì) fino al 22 maggio. Il 20 – 21 – 22 maggio, invece, viene celebrato il triduo.

Sul territorio insistono due chiese. La prima, la Cappella di San Giuseppe, fu in realtà il primo ritrovo della comunità religiosa del Bivio di Acquavella. La piccola chiesetta, però, divenne tale solo a partire dagli inizi degli anni ’50, periodo in cui il parroco Don Samuele De Bellis, resosi conto della grande partecipazione popolare, chiese al Cav. di Vittorio Veneto Giuseppe Scola, la possibilità di utilizzare quei locali di cui era proprietario e che, al momento della richiesta, erano in ristrutturazione.

Fino a quel momento, infatti, la statua della Madonna dell’Immacolata Concezione veniva portata in processione casa per casa e, di volta in volta, si recitava il rosario presso una delle famiglie disposte a dare accoglienza alla Statua della Beata Vergine. Con il passar del tempo, e almeno fino alla costruzione dell’altra chiesa del paese, la Cappella di San Giuseppe, che oggi custodisce la Statua della Madonna e quella di Santo di cui porta il nome, divenne il principale luogo di culto della comunità e, ancora oggi, accoglie i fedeli ogni lunedì alle 18.00 per la Santa Messa. L’altra chiesa è quella dedicata a Maria Mater Ecclesiae, in cui si celebra Messa tutte le domeniche alle 10.00, e in cui viene svolta la maggioranza delle attività ecclesiastiche. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il parroco, Don Virgilio, al numero + 39 366 3111975.

La frazione è inoltre dotata del più grande impianto sportivo del territorio comunale (con campi da calcio, calcetto e calciotto a disposizione di tutti i cittadini e di tutti gli ospiti di Casal Velino, previo pagamento di un piccolo contributo per l’utilizzo delle strutture). Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero + 39 340 4780340.